Sono una prospettiva di sviluppo. Ma rovesciano un paradigma, perchè guardano al passato. È una prospettiva recuperata. Si riprende un discorso interrotto qualche anno fa. Precisamente nel 2003, quando già la vocazione del territorio era chiara.
Noi ci crediamo. E grazie alla Regione Campania per averci creduto. Queste sono operazioni, che decantano la cultura del territorio.
I sentieri del latte sono cultura del territorio. In questo progetto ci sono tutti gli elementi di questa cultura. Operatori locali, aziende locali, artisti locali. Professionalità locali. Prodotti locali. Ci sono tutte quelle condizioni endogene che modellano un territorio. E fanno di questo territorio un racconto.
La Campania è racconto, è l’esperienza del viaggio. E Agerola è valore aggiunto di questa esperienza. Ci sono i sentieri che raccontano di antiche mulattiere percorse dai nostri antenati per raggiungere la Costa d’Amalfi. C’è il fior di latte che racconta di un artigianato centenario. Ogni scelta musicale, ogni concerto di questa rassegna è il recupero di una memoria storica, quella di Salvatore Di Giacomo, Francesco Cilea, Roberto Bracco o Emilio Scaglione che ad Agerola hanno tratto ispirazione per le loro opere.
I sentieri del latte sono la normale prosecuzione dell’idea del Festival Agerola Sui Sentieri degli Dei. Vettore di promozione turistica, ma anche recupero della memoria storica, con l’aggiunta che si mangia e si beve. Ed è una gran cosa!
Abbiamo già sperimentato strategie di sviluppo che ci hanno permesso di mettere Agerola in una posizione di vertice nella fetta di mercato del trekking. E oggi Agerola è meta di turismo. Lo dimostrano i dati positivi +20% di presenze turistiche e +30% di occupazione rispetto all’anno scorso, con presenze e strutture turistiche triplicate rispetto al 2011. È chiaramente una vocazione che tira e va da sola.
Ma…nonostante il blasone del nostro paniere gastronomico non riusciamo a intercettare ancora fette considerevoli di turisti mossi dalla “pancia”. E questo perché nonostante ci stiamo sforzando di modellare una nuova cultura del territorio, – come tessuto sociale – stentiamo ancora a metabolizzarla. L’impegno, e I Sentieri del Latte potrebbero essere un forte traino, è iniziare a raccontare la storia che sta dentro al tarallo o al salame di Agerola e a qualsiasi prodotto che pure abbiamo riconosciuto con il marchio Deco o con la Dop. Se riempiamo di storia, di cultura, di tradizione ogni informazione che forniamo al turista. Cosí che il turista potrà iniziare a sceglierci anche per la cucina, la bontà dei nostri prodotti e la tradizione dei nostri piatti. Allora avremo vinto un’altra scommessa. E potremo ritenerci soddisfatti.
In bocca al lupo e buon lavoro a tutti!
Per approfondimenti, visita www.isentieridellatte.it (sito in allestimento)